RADIO E TV PILASTRI NELL’EMERGENZA CORONAVIRUS

Oltre ai tanti professori, medici, infermieri, paramedici, anestesisti, ricercatori, scienziati, così come Polizia, Carabinieri, Guardie di Finanza, Vigili del Fuoco ed Esercito, un ruolo importante in questa emergenza da Covid-19 la stanno svolgendo anche gli operatori dell’informazione e della comunicazione. Si tratta di un settore, soprattutto in questo periodo molto critico sotto vari aspetti, che ha rivestito ancora una volta fondamentale importanza per la diffusione di notizie e la trasmissione di vari comunicazioni istituzionali comunicati stampa. Quindi analisi, approfondimenti, interviste, fino a confronti vari e rivisitazioni di palinsesti in modo da coinvolgere tutte le famiglie e i suoi componenti, per ogni fascia d’età.

Gli italiani ai tempi del Coronavirus si affidano ancora e sempre alle radio e alla televisione, due componenti che non muoiono mai. Sono vive, utilizzate grazie anche alla situazione attuale comportata dal “Restiamo a casa”, anch’esso fondamentale affinché il virus non si diffonda. Sale il loro consumo quotidiano, tutti sono alla ricerca delle cosiddette ultim’ora, delle inchieste, ma anche di momenti necessari di relax, stacco totale, che siano canzoni nel caso delle radio, film, serie tv e trasmissioni passate all’insegna dell’allegria nel caso delle TV.

La partita si gioca tutta qui. La comunità intera nostrana è messa alla prova da questa emergenza e non sono da meno le attività economiche e sociali. Il settore Radio TV in seno a Confindustria ha sottolineato l’importanza del sistema dei media, che svolgono in pieno il proprio ruolo a cui sono chiamati ed è evidente che a primeggiare siano la professionalità e la qualità dell’informazione, costantemente in prima linea nel combattere le fake news e le notizie incomplete. È chiaro, tuttavia, che non si deve esagerare.

Se è vero che gli italiani promuovono la continua ricerca delle notizie in orbita emergenza Coronavirus, lo è altrettanto che in particolar modo in prima sera, in TV è gradevole la preferenza di programmi di vario genere per rasserenare gli animi e rassicurare le tante persone in presa ad ansie, paure e timori derivanti dalla suddetta emergenza e l’impossibilità di poter al momento riprendere la quotidianità di prima. In radio, invece, devono restare d’attualità anche i temi concerni la musica, ma anche lo svago, la terza pagina (cultura e spettacoli) e le news legate alla curiosità. Altrimenti si corre il rischio di un appiattimento generale, come già accaduto ad alcune emittenti radiofoniche e televisive nel momento in cui si sono palesati i dati del Quarto d’ora medio e Auditel.

I prossimi giorni saranno decisivi sia dal punto di vista sanitario, sia da quello economico e sociale. Come nelle passate settimane, Radio e Tv continueranno ad inseguire i propri obiettivi e la sensazione è quella di un’unità d’intenti sul promuovere – nel migliore dei modi – la necessità di fornire la miglior qualità d’informazione, al netto delle difficoltà logistiche e fisiologiche che fuoriescono a causa di questa emergenza. Resta tuttavia rimarchevole il richiamo alla leggerezza, a patto che non scada nella becera strumentalizzazione di atti religiosi e nell’insensato tentativo di dare autorevolezza alle fake news, o peggio ridimensionare l’emergenza Coronavirus.

Andrea Cardinale

Fonte foto: La Stampa

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