MOSTRA: DIABOLIK ALLA MOLE: IL RE DEL TERRORE ARRIVA A TORINO

L’anno prossimo, nel 2022, il “Re del terrore” inventato dalle sorelle Giussani compirà sessant’anni; il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha voluto anticipare le celebrazioni in concomitanza con l’uscita dell’attesissimo film Diabolik dei Manetti bros (con Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea e Alessandro Roia, prodotto da Mompracem con Rai Cinema e distribuito nelle sale da 01 Distribution).

La mostra Diabolik alla Mole, a cura di Luca Beatrice, Domenico De Gaetano e Luigi Mascheroni, (dal 16 dicembre 2021 fino al 14 febbraio 2022) è ospitata al piano accoglienza del Museo Nazionale del Cinema, un nuovo spazio espositivo finora mai utilizzato e che completa il percorso di visita tradizionale. Sull’immagine guida, ideata eccezionalmente da Riccardo Nunziati, disegnatore della casa editrice Astorina, gli occhi del criminale in calzamaglia nera osservano Torino dall’alto della Mole.

É una mostra-evento, un concetto visivo attorno a cui si aggrega ovviamente il cinema, con foto e materiali di scena del nuovo film, come ad esempio la ghigliottina apparsa nell’albo numero 3 del fumetto, che ispira la vicenda narrata dai Manetti bros. E poi materiali inediti della versione diretta da Mario Bava nel 1968 e di quella mai realizzata nel 1965 da Seth Holt con l’attore francese Jean Sorel. Ma c’è dell’altro. La cura di Eva Kant per il design, specchio dello stile di vita moderno nei primi anni ’60, così come la passione per l’arte (Diabolik rubò un quadro per lei, giurandole amore), hanno stimolato il progetto di allestimento, un vero e proprio viaggio dentro le oscurità dei rifugi sotterranei della coppia diabolica con mobili e arredi del tempo, tra cui la lampada Taccia dei Castiglioni e la chaise long Le Corbusier, e opere d’arte dal gusto pop ripensate come un omaggio all’inafferrabile criminale e alla sua complice. Inoltre – accanto a fumetti, tavole e disegni originali, e rarità provenienti dall’archivio della casa editrice Astorina e da collezionisti privati – attraverso le immagini dell’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo, si ricostruisce il clima da cronaca nera delle metropoli del Nord Italia, in quella linea criminale che unisce Torino e Milano attraverso le “imprese” della malavita in quei coloratissimi e “neri” anni Sessanta, (Inoltre Intesa Sanpaolo è main partner di Diabolik alla Mole). Anche la colonna sonora di Diabolik (etichetta Carosello Records ed edita da Edizioni Curci e Creuza) sarà tra i protagonisti della mostra. Le musiche di Pivio & Aldo De Scalzi, infatti, fanno da sottofondo ai disegni, tavole e oggetti di scena esposti nella mostra. Tra i materiali presenti anche il doppio vinile della colonna sonora e gli spartiti dei brani, a dimostrazione della grande sinergia tra il fumetto e le sue declinazioni.

L’universo cinematografico di Diabolik viene integrato da “mondi” nuovi come il videomapping e la realtà virtuale. Dopo lo spettacolare videomapping che per tre settimane ha “vestito” la Mole Antonelliana con le sfolgoranti immagini del film, arriva un esclusivo contenuto in VR che permetterà allo spettatore di immergersi a 360° nell’atmosfera del film e in particolare di scoprire il misterioso covo del Re del terrore.

Disponibile in anteprima il 16 dicembre nelle sale CineVR del Museo Nazionale del Cinema, Diabolik VR Experience è un corto di 1’32” realizzato da Omar Rashid Gold Productions per Rai Cinema, girato in VR360 nel misterioso covo di Diabolik; fruibile dal 17 dicembre anche sull’App Rai Cinema Channel VR e sulla pagina Facebook di 01 Distribution e di Diabolik – Il film.

Ad accompagnare la mostra un catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale.

In occasione della mostra al Museo Nazionale del Cinema e dell’uscita in sala del film, Poste Italiane ha proposto uno speciale annullo filatelico dedicato a Diabolik, presentato giovedì 16 dicembre.

È certamente un occasione assolutamente unica e da non perdere per tutti gli appassionati del grande Diabolik ma anche per chi ama il mondo dei fumetti e del cinema.

Io personalmente, ho trovato la mostra davvero ben realizzata e ricca di contenuti.

Edoardo Mastrocola

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