Orbassano: la storia di Stefano, l’ex dentista diventato fotografo di viaggi

ORBASSANO – Una vita da film, raccontata nelle pagine del suo libro,
quella di Stefano Tiozzo, 34 anni, un passato (recente) da dentista. E
un presente che lo vede tra i più accreditati fotografi e documentaristi
italiani. Il suo primo libro “L’anima viaggia un passo alla volta: da
Capo Nord all’Holi Festival, ventimila leghe intorno al mondo”,
pubblicato da Edizioni Terra Santa, non è solo il racconto di un viaggio
ma la storia di un’avventura personale di trasformazione. Dalla laurea a
pieni voti in Odontoiatria alla sua prima reflex. E lì cambia tutto.


«Avevo da poco compiuto 26 anni – scrive – a quel tempo, il mio
quotidiano era solidamente incastrato su due binari tanto paralleli
quanto inamovibili: da una parte ero il Dottor Jekyll, un giovane
dentista agli inizi della carriera – a detta altrui molto promettente –
che godeva di ottima considerazione, sia negli ambienti professionali,
sia tra i suoi pazienti. Dall’altro, ero Mister Hyde, un musicista
amatoriale che covava in segreto il sogno del successo, di sfondare e
riempire gli stadi di tutto il mondo a suon di schitarrate ignoranti e
micidiali riff di sintetizzatore». Quelli i primi segnali di una svolta
ormai imminente. Realizza documentari, storie di viaggio. Pubblica le
sue immagini sui social, poi sul suo sito. I contatti si moltiplicano
esponenzialmente. E su Youtube i suoi video diventano dei punti di
riferimento per i viaggiatori. Filmati popolarissimi che lo convincono
ad abbandonare il camice da dentista e scegliere il mirino della sua
fotocamera per girare in tutto il mondo. Una storia pazzesca nella quale
non poteva mancare l’amore. Stefano conosce una bellissima ragazza russa
durante un matrimonio. Lei diventa famosa grazie a un talent show da cui
uscì come cantante di un noto gruppo vocale femminile, una sorta di
Spice Girl di quel paese. In un amen si innamorano e dopo qualche mese
convolano a nozze. Ma nel libro di Tiozzo c’è il racconto di una vita
divorata, attimo dopo attimo, senza fermarsi mai.


C’è l’ossessione per l’aurora boreale, il suo primo passo verso una più
profonda consapevolezza e una nuova visione della realtà. Con forti
esperienze spirituali, come a Gerusalemme: «Era Pasqua e a Gerusalemme –
scrive nel libro – c’era nell’aria qualcosa di speciale. Usciti dalla
Basilica del Santo Sepolcro, trovammo la strada bloccata da un coro di
coreani in pellegrinaggio che iniziò a cantare per circa 15 minuti.
Ricordo ancora oggi che piangevo, ero in uno stato di commozione e
beatitudine di cui non avevo memoria, mi pareva di aver sentito un
insieme di angeli cantare nel salotto di casa mia». Poi c’è l’odissea
Torino-Pechino, una seconda impresa che lo mette in contatto con la
Russia. E infine l’India, con l’esplorazione di quel «mondo invisibile»
che lo porterà a intensificare il proprio rapporto con la spiritualità
per ascoltare quella «voce interiore» in grado di mostrargli la sua
nuova rotta.


Paolo Polastri
L’Eco del Chisone

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