Orbassano: filtri per mascherine dai mozziconi di sigaretta

ORBASSANO – Il suo “prodotto” di punta si chiamava Pyppy, un pannello solare portatile ideato qualche anno fa per soddisfare la necessità di corrente elettrica in versione mobile. Ora Tony Fischetto,46 anni, imprenditore orbassanese nel settore dell’energia sostenibile e fonti rinnovabili tira fuori dal suo cilindro creativo un’altra invenzione. Di fronte all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ormai da settimane, ha brevettato una mascherina di protezione che nasce dalle cicche di sigarette che si trovano per strada. Il suo progetto Isabel, ideato il collaborazione con Denis Brasola e Nicholas Carbone e Alessandro Guastella è un’idea tutta made in Italy che prevede il recupero di un rifiuto altamente inquinante come il mozzicone di sigaretta usato: un rifiuto da riciclare e riutilizzare per una nuova destinazione in ambito tessile.

«La realizzazione – spiega Fischetto – avviene attraverso una prima fase di recupero che prevede la scissione dei materiali da cui è composto (filtro e carta) tramite un processo meccanico, conservando il filtro di cellulosa ancora impregnato di materiali nocivi. Il filtro viene poi sottoposto ad un processo chimico di sanificazione della cellulosa tramite alcuni cicli di lavaggi industriali fino ad arrivare alla igienizzazione».

Dopo un’analisi di qualità finale per accertare la totale sanificazione della materia prima secondaria, la fibra di cellulosa è pronta per l’ulteriore trattamento meccanico, simile alla cardatura, che la renderà impiegabile come filtro ed imbottitura per mascherine mediche e industriali (per la protezione da agenti patogeni ed aria cittadina inquinata), dal design alla moda per essere indossate volentieri.

In attesa del via libera alla produzione, con un brevetto gratuito che verrà ceduto gratuitamente, Fischetto insieme alle aziende Gavio e Vercalmodel di Beinasco ha iniziato a realizzare dispositivi individuali di protezione.

Intanto sono arrivati i primi contatti di enti e aziende interessate ai filtri recuperati dai mozziconi: tra questi c’è la casa circondariale di Vercelli, i cui detenuti potrebbero realizzare i tessuti per le mascherine durante la loro detenzione. Anche una multinazionale canadese che produce tabacco sembra interessata all’invenzione dell’energy manager orbassanese finalizzata al riciclo di una tipologia di rifiuto fino ad oggi inquinante e mai riutilizzato.

Paolo Polastri
L’Eco del Chisone

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