EDOCULTURA – Le Recensioni di Edo: Unica di Ornella Vanoni (2021)

Nel 2013 aveva annunciato la sua ultima pubblicazione discografica, già nel titolo dell’album uscito quell’anno che era “Meticci (io mi fermo qui)” che doveva essere per l’appunto il disco conclusivo di una carriera fatta, tra le tante cose, di una discografia sterminata e importante. Ma nell’estate 2020 firma un contratto con la casa discografica BMG e annuncia la preparazione di un nuovo album di inediti, a distanza di sette anni dall’ultimo. E dunque il 29 gennaio 2021 è uscito “Unica” il nuovo album di inediti dell’immensa Ornella Vanoni: si tratta del 50º album della cantante, la produzione è di Mauro Pagani, il quale collabora nuovamente con la Vanoni a distanza di trenta anni dall’ultima volta, mentre gli arrangiamenti sono tutti del bravo Fabio Ilaqua, autore anche di alcuni pezzi, mentre gli altri brani vantano la firma di Francesco Gabbani, Giuliano Sangiorgi, Renato Zero, Carmen Consoli e Pacifico, inoltre sono contenuti anche tre duetti, con l’attrice e imitatrice Virginia Raffaele in “Tu/me”, con Carmen Consoli in “Carezza d’autunno” e con Fabio Ilaqua in “La mia parte”.

L’album si apre con “A passo lieve” che è un brano strumentale davvero toccante e piacevole scritto da Mauro Pagani, “Specialmente quando ridi” è un brano delicato che sembra parlare di una Milano di sempre che si rispecchia tra il tram che va ed il sogno di tornare ad assaporare l’atmosfera senza tempo di una Parigi sospesa, nel brano “Arcobaleno” sembra esserci la volontà di guardare ai sogni ancora da realizzare e per cui combattere, “Isole viaggianti” è forse il brano che spicca di più in tutto il disco, si avvale di un arrangiamento orchestrale ricco e di una costruzione dinamica sorprendente prima di aprirsi in un ritornello che funziona e si dona come un perfetto “manifesto” capace di raccontare l’esperienza della vita tra i diversi percorsi possibili, “Carezza d’autunno” è un brano riflessivo e intimo ed è cantato in duetto con Carmen Consoli che si mette al servizio della sua “compagna d’avventura” dimostrandosi sobria, essenziale e aderente alla linea tracciata da un arrangiamento e da un mood quanto più essenziale possibile, “Nuda sull’erba” è un brano dove la Vanoni canta la spensieratezza della maturità, “Tu/me”  è un brano forse più sbarazzino, ispirato da una musicalità sudamericana che ospita un duetto ovvero, la prima comparsata musicale della voce di Virginia Raffaele che ben si amalgama in questa dimensione e in questo brano ben riuscito e davvero travolgente, sperimentale nei suoni e anche nelle intenzioni è anche il brano successivo ovvero “La mia parte” che si avvale dell’accompagnamento di Fabio Ilacqua, principale responsabile della scrittura di questo intero progetto, per i controcanti di qualche breve verso e, soprattutto, di un ritornello che funziona e risulta avvolgente, nel brano “Inizio” c’è la forza di guardare al proprio passato, in cui fa spazio una potente dimensione blues, “Un sorriso dentro al pianto” è forse uno dei punti più alti del disco: è la canzone giusta per evocare la volontà di tracciare un profilo in musica, qui Francesco Gabbani e Pacifico (i due autori del brano) s’incaricano di tratteggiare i contorni di una donna consapevole che si guarda dentro scoprendo il valore dell’allegria, la bellezza del tempo passato tra la compagnia delle note e la volontà di ricondurre tutto all’amore speso e ricevuto tra “mare in tempesta e cielo stellato”, e infine il disco si conclude con un ultimo capolavoro, direi quasi un manifesto “Ornella si nasce” scritta da Renato Zero che riesce a tracciare, con quella classe che lo contraddistingue proprio come la voce che racconta, il profilo di una donna che non potrebbe essere raccontata meglio di quanto fanno i versi che dicono “lei s’interroga si, trema, ha paura sì: ma il canto suo comunque brillerà”.

L’album è stato anticipato dal primo singolo ufficiale “Un sorriso dentro al pianto” accompagnato dal suo videoclip e anche in contemporanea da un video backstage a cui questo brano fa da colonna sonora, che mostra alcuni momenti delle sessioni di registrazione del disco (entrambi i video sono presenti sul canale youtube della casa discografica BMG), a sorpresa è uscito il secondo singolo ufficiale “Isole viaggianti” con anche il suo videoclip con la partecipazione straordinaria della sua cagnolina Ondina e di sua nipote, inoltre sui profili social network della cantante sono stati pubblicati a giorni alterni degli spezzoni dei brani dell’album con un breve video che mostrava un prato con dei fiori mossi lievemente dal vento e le parole del testo che scorrevano, successivamente è stato pubblicato un secondo singolo che è uscito solamente in digitale ed è il brano “Arcobaleno”, e a seguire anche il brano “Carezza d’autunno”. L’album è stato pubblicato in tre diverse versioni (cd deluxe version (a cui poi pare seguirà anche una standard version), vinile e digital download), ma non verrà pubblicato sulle piattaforme digitali per scelta della cantante, tranne i due singoli che ho già citato prima.

La copertina vede Ornella immersa in un prato di campagna, sorridente, vestita completamente di giallo (colore amato dall’artista e scelto appositamente per questo album) con lo sguardo rivolto verso il cielo come anche le braccia che sono spalancate e rivolte verso l’alto (inoltre il disco contiene altri fantastici scatti che impreziosiscono l’intero lavoro).

Che cosa dire ancora su questo album… è un disco meraviglioso, limpido, fresco, che si lascia ascoltare ripetutamente senza mai stancare, questo album deve essere assolutamente annoverato fra i dischi più importanti di questi ultimi anni: è l’album manifesto che celebra i 60 anni di una carriera “UNICA”.

Alla prossima recensione

Edoardo Mastrocola

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