EDOCULTURA: CINEMA ARGENTO: OPERA (1987)

Il film segue le vicende di Betty, una soprano agli esordi che deve sostituire una collega più celebre alla vigilia della prima del Macbeth. Nonostante nell’ambiente si dica che porti sfortuna interpretare quel ruolo, la giovane donna decide di accettare la parte. Durante lo spettacolo, qualcuno uccide una maschera, facendogli cadere addosso le luci, interrompendo così la messa in scena. Quella stessa notte, l’assassino, per spaventare Betty, squarcia i suoi abiti teatrali. Nel frattempo la donna ha trascorso le ore dopo lo spettacolo in compagnia di Stefano, l’aiuto regista. Ma proprio mentre il ragazzo si reca in cucina a preparare il tè, il killer si intrufola nel suo appartamento e imbavaglia la cantante, mettendole degli spilli sugli occhi per farle tenere le palpebre ben aperte. Quando Stefano torna nella stanza viene colto di sorpresa dall’omicida che lo sgozza con ferocia.

Successivamente Betty assiste a un’altra morte, quella della costumista Giulia, che le aveva fatto notare uno strano bracciale con una data legato al suo costume di scena. A questo punto il regista Marco, preoccupato per la vita della donna, decide su consiglio della sua agente Mira, di chiamare il commissario di polizia Alan Santini, che mette un poliziotto di scorta a protezione della cantante. Tuttavia non basta: il killer, travestendosi da sbirro, cerca di entrare nella sua abitazione e, sparando alla porta, riesce a uccidere Mira. Betty cerca allora di fuggire e riesce a mettersi in salvo grazie ad Alma, la figlia della sua vicina, che la porta in casa sua facendola passare per il condotto di ventilazione. Giunta di nuovo in teatro, il regista le svela il piano che ha architettato per scovare l’assassino nel pubblico…

Curiosità: Le musiche sono di Claudio Simonetti; tra queste il magniloquente brano Opera e Crows, neoclassico e pieno di tensione. Della colonna sonora fanno parte anche i due brani Steel Grave e Knight of the Night del gruppo heavy metal italiano Steel Grave (GOW). Durante il film è possibile ascoltare anche il brano No Escape del gruppo heavy metal svedese Norden Light (inclusa nel loro album ufficiale Shadows from the Wilderness), che però non è contenuta nel disco principale della colonna sonora. La stessa canzone è invece contenuta in un secondo disco, edito dalla Cinevox per la serie Ciak, dove sono raccolti tutti i brani del film non composti da Claudio Simonetti, quelli cioè composti da Bill Wyman & Terry Taylor e Roger e Brian Eno, nonché le arie delle opere ascoltate nel film. Lo stesso disco inspiegabilmente comprende un pezzo di Pino Daniele. Un terzo disco infine, comprende unicamente tutti i brani d’opera presenti nel film. Ha contribuito alla produzione della colonna sonora la rock band Skorie di Torino.

La protagonista del film doveva essere, prima ancora che le riprese iniziassero, Giuliana De Sio, poi rimossa per la scelta di Argento e lo sceneggiatore Ferrini di dare un’età più “verde” al personaggio principale e venne sostituita dalla meno nota Cristina Marsillach, che si rivelò però altrettanto valida.

Michele Soavi aiuta Argento nella regia del film come regista in seconda unità.

Durante le riprese avvennero sul set fatti strani, che convinsero Argento del fatto che il suo film fosse stato preso di mira dalla cosiddetta maledizione del Macbeth (in realtà esistente solo nel teatro di prosa per il dramma di Shakespeare, detto scaramanticamente dramma scozzese, mentre l’opera di Giuseppe Verdi non gode di nessuna fama infausta nell’ambiente operistico).

Per asserzione dello stesso regista, lavorare con la protagonista, Cristina Marsillach, fu molto complesso a causa di frequenti liti, tanto da utilizzare l’aiuto regista, Michele Soavi, come intermediario.

Questo è l’unico film del regista romano in cui l’assassino non viene ucciso, ma arrestato (se non si conta il film La sindrome di Stendhal in cui l’assassino viene ucciso a metà film e i delitti proseguono per mano di un altro personaggio).

Edoardo Mastrocola

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