Casello di Beinasco, la soppressione è sempre più lontana

Sarà una strada in salita, quella per la rimozione del casello di Beinasco. Una corsa disperata. Molto difficile. E con poche possibilità di vittoria. Il bando di gara per il rinnovo delle concessioni autostradali è già stato pubblicato da diversi giorni. E il Ministero, nel passaggio dal governo giallo-verde all’alleanza pentastellati-Dem, non ha tenuto minimamente conto della realtà territoriale e delle criticità di una viabilità al collasso nella zona a sud di Torino. 

L’incontro, auspicato a luglio a gran voce dal governatore del Piemonte Alberto Cirio per definire un documento univoco che raccogliesse le richieste del territorio, non è mai avvenuto. Ma ciò non ha fermato la battaglia dei Comuni della cintura torinese, che con Città Metropolitana e Regione stanno tentando di tutto per riaprire un dialogo. E chiedere l’eliminazione del casello di Beinasco. Ieri mattina (1 ottobre) Marco Gabusi, assessore regionale ai trasporti, ha incontrato i sindaci e assessori di Beinasco, Bruino, Candiolo, None, Orbassano, Piossasco, Rivalta, Volvera, Vinovo. Una battaglia, condivisa con il vicesindaco dell’ex Provincia Marco Marocco, nella quale emerge la consapevolezza che non sarà facile congelare un bando di gara già pubblicato.

La decisione del Ministero dei Trasporti di procedere negli atti per l’assegnazione delle concessioni della tangenziale di Torino ha interrotto il dialogo, senza considerare l’eliminazione del casello nella gara. Stralciando dal capitolato la gestione dei pedaggi, si impedisce di fatto l’avvio di qualsiasi discussione sull’eliminazione dei caselli. Ora i primi cittadini hanno inviato una lettera al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli dai toni bruschi, chiedendo che il bando sia ritirato o modificato: «Ci amareggia profondamente – scrivono i primi cittadini – come il dialogo che prevedeva la condivisione con i nostri territori di alcune delle decisioni strategiche sulle concessioni autostradali si sia bruscamente interrotto. La decisione del Ministero di pubblicare il bando di gara per l’assegnazione delle concessioni della tangenziale di Torino, della A21 Torino Piacenza, della A5 Torino-Quincinetto e della Torino-Pinerolo ha escluso dalla discussione la voce e le istanze dei territori e dei cittadini che rappresentiamo per una decisione calata dall’alto».

A detta di Gabusi, l’eliminazione dal bando di gara dell’obbligo di presentare un’ipotesi di soppressione dei caselli delinea – di fatto – un panorama apocalittico per il territorio locale. Significa che per i prossimi 12 anni – che è la durata della concessione – difficilmente se ne potrà parlare: «La conseguenza è la condanna dei Comuni del territorio – precisa l’assessore regionale – ad essere costantemente intasati da tir e automobili e a subire passivamente un continuo aumento del livello di inquinamento ambientale. Uno scenario inaccettabile». La Regione chiederà al Ministro delle Infrastrutture un incontro per riaccendere l’attenzione sulla mobilità dell’area e rimettere in discussione le tematiche dei pedaggi. «Invitiamo la Ministra a venire a vedere il casello di Beinasco – conclude la sindaca Antonella Gualchi – e constatare l’impatto che da anni il nostro territorio ha subito con un notevole incremento del traffico urbano e un notevole aumento dell’inquinamento dei nostri centri abitati».

Paolo Polastri
L’Eco del Chisone

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