Un nuovo volto per la millenaria cascina Gonzole di Orbassano

ORBASSANO – La storica cascina Gonzole si trasformerà in un insediamento in grado di ospitare un centinaio di alloggi a disposizione di studenti universitari e operatori sanitari. Residenze in affitto che potranno essere quindi utilizzate dai futuri medici e dai professionisti che gravitano attorno al vicino ospedale. Si tratta di un investimento dalle grandi cifre, circa 20 milioni di euro, sicuramente il più importante realizzato da privati su un edificio storico di tutta la Provincia di Torino.
A dar vita a questa prestigiosa operazione sarà la società torinese Mosso costruzioni srl insieme alla cooperativa sociale Mirafiori. Il complesso cascinale detto della Gonzole, una struttura le cui origini risalgono all’anno mille, sarà quindi completamente rimessa a nuovo. Si tratta di un’ampia superficie, a poche centinaia di metri dall’ospedale san Luigi, che nella sua lunga storia ha assunto diverse funzioni sempre legate all’agricoltura con l’attività della cascina. Ma anche con un castello che ha ospitato i vari signori che negli anni hanno posseduto il relativo podere, e un piccolo monastero. Ad oggi il lavoro nei campi è stato completamente finito, lasciando lo spazio alla già attiva Cooperativa sociale Mirafiori nel castello, mentre fabbricati della cascina che venivano utilizzati per allevamento di bovino sono stati invece svuotati.
«Lo sviluppo infrastrutturale previsto nella zona dell’Ospedale san Luigi – spiega l’architetto Lucia Mosso che ha curato il progetto – e la necessità di offrire agli utenti dell’azienda ospedaliera e dell’Università, ora internazionale, spazi e strutture residenziali e terziarie e in virtù alla prossima realizzazione della stazione della ferrovia metropolitana FM5 ha fatto sì che l’imprenditoria torinese abbia deciso di investire nel recupero e ristrutturazione dell’intero complesso cascinale proponendo un importante Piano di recupero».
L’intervento consiste nella totale risistemazione sia del castello che della cascina con il consolidamento alle destinazioni sociali preesistenti e la conversione alle destinazioni residenziali-terziarie. La cappella invece conserverà la propria destinazione religiosa. Un intervento su una cascina ricca di storica, come testimonia lo studio dell’architetto Valter Martino, che ha curato il rapporti con la Soprintendenza sotto l’aspetto architettonico e archeologico. Ricerche svolte prevalentemente presso l’archivio storico della Fondazione Ordine Mauriziano che testimoniano come il “Podere Gonzole” sia stato dichiarato un bene di interesse dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e paesaggistici del Piemonte
«Gli interventi previsti nel Piano di recupero – assicura l’architetto Mosso – sono funzionali alle nuove destinazioni ma anche alla conservazione delle caratteristiche storiche degli edifici e ricerca della rivisitazione e valorizzazione degli impianti originari». Basti pensare alla conservazione della Cappella, nel quale è conservato un pregevole affresco, che nel lontano 1578 ospitò per un’intera notte la Sacra Sindone durante il viaggio che la riportò definitivamente da Chambery a Torino.


Paolo Polastri
L’Eco del Chisone

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