Schianto nel vercellese, muore pensionata 65enne di Orbassano
Da tre anni in pensione, ha lavorato per una vita intera come operatrice socio-sanitaria all’ospedale di Rivoli. Ora sono in tanti – amici e colleghi – a piangere la scomparsa di Concetta Pepe, 65 anni, pensionata residente a Orbassano, in strada Piossasco. E a ricordarla con parole commosse e messaggi di cordoglio. «Arrivederci Concetta, non so dove ti porterà quest’ultimo viaggio. Ma ovunque tu sia, spero possa essere meritevole del tuo sorriso. Grazie per aver accarezzatola mia vita con la tua», scrive Desirèe sul profilo della pensionata scomparsa. «Ciao amica mia, ci siamo viste giovedì all’una. Eri felice perchè andavi da tuo fratello. Ho saputo che sei volata in cielo e ho pianto tanto. Riposa in pace amica mia», aggiunge Caterina. Un coro unanime per ricordare una donna generosa e altruista, sempre allegra e disponibile con tutti. «Io no, non ti saluto – scrive sui social un’altra amica – Non sono pronta. Per me eri la mia seconda sorella».
Concetta Pepe ha perso la vita nel tardo pomeriggio di venerdì 8 maggio in un drammatico incidente stradale. Il sinistro è avvenuto sulla Provinciale 593 ad Alice Castello, nel vercellese. L’auto – una Suzuki Splash sulla quale viaggiava in direzione di Cavaglià – è piombata contro un autoarticolato condotto da un 40enne romeno residente a Pinerolo che transitava nella direzione opposta. La donna procedeva dietro la vettura condotta dal fratello, in direzione di Biella. Dai primi rilievi della Polizia stradale intervenuta sul posto, sarebbe stata l’orbassanese a perdere il controllo del mezzo e sbandare nella corsia opposta, in prossimità dell’incrocio con via Boagno. Poi il violentissimo frontale contro il mezzo pesante, diretto verso le cave poco distanti, che non le ha dato scampo. Sul posto, oltre ai carabinieri di Santhià e alla polizia locale di Alice Castello, anche i soccorritori del 118 e i Vigili del fuoco di Livorno Ferraris che hanno estratto la donna in fin di vita dalle lamiere dell’auto. La pensionata è deceduta poco dopo, nonostante l’intervento dei mezzi di soccorso di Cavaglià e Caluso che hanno tentato in ogni modo di rianimarla. Un tragedia davanti agli occhi del fratello che – non vedendo più l’auto di Concetta dallo specchietto retrovisore – è tornato indietro per capire cosa fosse successo.
Paolo Polastri
L’Eco del Chisone