Le Recensioni di Edo NUMERO SPECIALE: 10 Dischi da non Perdere
Oggi è il mio compleanno e oggi voglio farmi un regalo ma ovviamente voglio farlo anche a voi un regalo: oggi vi consiglio 10 dischi, 5 italiani e 5 stranieri, assolutamente da non perdere!
- No! Mamma,No! di Renato Zero (1973): È il primo album di Renato Zero, è un finto live ricreato in studio e qui troviamo un artista che seppur agli inizi sapeva già quello che voleva, è un album dalle sonorità ispirate, fra cui il glam rock di quegli anni.
- Electric Ladyland di Jimi Hendrix (1968): È il terzo e ultimo album pubblicato da Jimi Hendrix e dai suoi The Jimi Hendrix Experience e forse anche il più complesso, è una pietra miliare nella storia del rock.
- Facciamo Finta che sia Vero di Adriano Celentano (2011): È l’ultimo album di inediti pubblicato da Celentano, ricco di ospiti e di canzoni piene di significato. È uno dei migliori album di Celentano che raggiunse all’uscita subito la terza posizione.
- Revolver dei Beatles (1966): Questo disco fu una vera rivoluzione: introdussero per la prima volta il rock psichedelico e sperimentarono maggiormente, alimentando così la loro grande creatività, ed è considerato uno dei capolavori dei Beatles.
- Duemila60 Italian Graffiati di Ivan Cattaneo (1981): L’ideaper il quinto album di Ivan Cattaneo venne a Caterina Caselli che decise di fargli reinterpretare i più grandi successi degli anni ’60 in chiave moderna e futuristica, ed ebbe un’enorme successo. Ed è così che nacque il genere revival.
- Disraeli Gears dei Cream (1967): È il secondo album dei Cream e fu anche il più venduto del 1968: è un album che fonde blues rock,hard rock ma soprattutto il rock psichedelico. Contiene la celebre “Sunshine of your love”.
- Alchemaya di Max Gazzè (2018): È il decimo album di Max Gazzè. È un concept album, definito dallo stesso Gazzè un “opera sintonica” cioè unisce un’orchestrazione classica con il sintetizzatore. È un album davvero ambizioso.
- Deep Purple in Rock dei Deep Purple (1970): È il quarto album della band, considerato uno dei primi album hard rock e contiene brani celebri come “Child in time” e “Speed King”. Questo album è un “monumento” dell’hard rock.
- Oh,vita! di Jovanotti (2017): In questo quattordicesimo album si percepisce la ormai, più che confermata, maturità di Jovanotti. L’album è stato prodotto dal mitico Rick Rubin che ha conferito una nuova veste sonora ai brani di Jovanotti.
- Ship Arriving Too Late to Save a Drowning Witch di Frank Zappa (1982): È un album sottovalutato e trascurato che andrebbe riscoperto. Ha sonorità tipiche del rock progressive a tratti hard ma non manca la demenzialità di Zappa.
Al prossimo articolo, e buon ascolto!
Edoardo Mastrocola