Amaro Freitas: voci ed emozioni dall’Amazzonia

Domenica pomeriggio gli spettatori del Torino Jazz Festival e Radio Agorà 21 sono stati piacevolmente trasportati nel continente sudamericano a bordo del pianismo di Amaro Freitas.
L’astro nascente del jazz brasiliano si è esibito in solitaria alternando una prima parte più classica, ma sempre nell’alveo del jazz contemporaneo, ad una seconda nella quale ha proposto le sonorità relative all’ultimo suo ambizioso lavoro “Y’Y” (“acqua” o “fiume” in lingua sateré-mawé).
L’album è un tributo all’Amazzonia e il pianista ha condotto il pubblico del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino nella foresta tropicale, facendone assaporare i variegati suoni e colori ma anche lo spirito e la tradizione.


Un caleidoscopio di elementi ancestrali e intimi che Amaro Freitas ha fatto esplodere in tutta la loro dirompente dinamica con un approccio a tratti allegro ed in altri di estasi utilizzando anche piccoli strumenti ed il pianoforte preparato.
Dopo aver accolto il pubblico nella sua foresta il focus si è spostato in un contesto ancora più intimo, a casa sua, imbastendo un omaggio alla sua famiglia e a sua madre e coinvolgendo tutto il pubblico in un momento emozionante e di comunanza come in una festa in famiglia.
Il pubblico entusiasta ha acclamato per due volte il musicista di Recife il quale si è prodotto in due bis molto intensi in cui ha anche omaggiato Thelonious Monk e ricordato la recente scomparsa di Papa Francesco.
Un artista dal grande cuore e dalla grande inventiva che riesce a trasmettere forti emozioni.

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